Ford Escort: il modello dell’espansione

Nel 1968 la Ford lancia sul mercato un modello destinato a fare la storia: la Escort. Nasce per prendere l’eredità della Ford Anglia ed incrementare esponenzialmente il blasone del marchio di Detroit.

La prima serie nota come “Escort MK1” arriva nei saloni nel 1968 in configurazione berlina 2 e 4 porte e familiare 3 porte. Le motorizzazioni al debutto sono il 940cc da 44 CV ed il 1098cc da 53 CV, ai quali si aggiunge il 1298 cc in due livelli di potenza (59 e 76 CV). Nel 1970 esce la versione sportiva: la RS1600 spinta dal 1601cc da 110 CV. Questo fu il primo modello Ford in assoluto denominato RS (Rallye Sport). Da questa e dalla 1300 GT vennero derivate le versioni impiegate brillantemente nel Mondiale Rally con due titoli vinti. La prima serie esce di produzione con la versione RS 1800.

Nel 1975 la Ford lancia la Escort MK2, nasce sulla stessa base meccanica della MK1 con una carrozzeria completamente nuova, con un’impostazione da Fastback (anche se in realtà era una tre volumi con il bagagliaio separato dall’abitacolo). Oltre alla tre volumi 2/4 porte era commercializzata anche in versione Familiare 3 porte. Questa configurazione di carrozzeria risultava un ibrido tra la prima e la seconda serie in quanto il frontale era squadrato come la MK2 ed il posteriore tondeggiante come la MK1. Alla commercializzazione gli allestimenti disponibili erano 6 (base, L, GL, Ghia, Sport, RS) e le motorizzazioni 7 (940cc da 44cv, 1098cc da 50cv, 1298 da 57 o 70cv, 1598cc da 73 o 86cv, 1834cc da 115cv). Nel 1976 con l’avvento della piccola Ford Fiesta il 940cc venne tolto dalla produzione. Con il restyling del 1977 la RS1800 lasciò il posto alla RS2000 spinta dal 1993cc da 130cv che fu la base della versione che vinse il titolo mondiale del Campionato Mondiale Rally 1979.

Nel 1980 venne presentata la terza serie della Escort che aveva in comune con le serie precedenti solo il nome (inizialmente non avrebbe dovuto condividerne nemmeno quello, in quanto era stato previsto un nome differente, ma venne denominata così perché il nome prescelto era già registrato da un altro costruttore. Questa serie rispetto alle precedenti, che avevano la trazione posteriore, era una “Tuttavanti” (motore e trazione anteriore), aveva una linea originale a 2 volumi e mezzo (ovvero una berlina con il portellone posteriore), in configurazione 3/5 porte, ed in versione Wagon a 3 o 5 porte, le motorizzazioni inizialmente disponibili erano il 1117cc da 55cv, il 1297cc da 69cv ed il 1597cc da 79cv. La gamma poi era completata dalla sportiva Escort Xr3, nella sola configurazione 3 porte, spinta dal 1597cc a carburatore doppio corpo da 96cv e caratterizzata sportivamente con: alettone posteriore, spoiler anteriore, bandelle sottoporta, codolini passaruota, cerchi in lega e paraurti in tinta con fendinebbia integrati. Nel 1983 la gamma venne ampliata grazie all’arrivo della cabriolet spinta dai motori 1297cc da 69cv e dal motore 1597 da 103cv (Xr3i). Nel 1984 arrivò per la prima volta su questo modello il motore diesel 1600cc da 46cv che spingeva le varianti berlina e wagon. Nel 1985 insieme a piccoli ritocchi agli interni ed alla versione speciale Laser, debuttò la RS Turbo spinta da una versione turbo con 136Cv del 1600 della Xr3i.
Nel 1986 la Escort subì un profondo restyling che andava a modificare il frontale, più morbido ed affusolato, i paraurti che vennero integrati nella carrozzeria, i gruppi ottici posteriori più ampi e gli interni completamente ridisegnati. Queste modifiche interessarono anche Station Wagon e Cabriolet. Dal punto di vista meccanico vennero aggiornate le motorizzazioni per abbassarne i consumi (1117cc e 1297cc) ed aumentarne le prestazioni (1600), il diesel ed il benzina che spinge la Xr3i non subirono modifiche. Nel 1987 alle motorizzazioni già presenti venne aggiunto un 1392cc da 75cv posizionato tra il 1297cc ed i 1600cc. In quell’anno debutta anche la RS Turbo equipaggiata da un 1600 sovralimentato tramite turbocompressore Garrett T3 ed intercooler da 133 CV, disponibile solo 3 porte, era caratterizzata da: assetto sportivo ribassato, doppio alettone posteriore, spoiler anteriore, cerchi in lega specifici, prese d’aria sul cofano motore, bandelle sottoporta (minigonne), codolini passaruota, fendinebbia circolari e sedili anteriori Recaro; inoltre per limitare il sottosterzo montava all’avantreno un differenziale a slittamento limitato ed è stata la prima del segmento a montarlo. Nel 1989 la motorizzazione diesel passa dai 1608cc ai 1753cc con un aumento di potenza tale da arrivare a 60 Cv.

Nel 1990 la Ford presenta la nuova serie della Escort la MK4, è entrata in produzione un anno prima rispetto alle rivali dirette VW Golf ed Opel Astra che avrebbero esordito nel 1991. La linea è una diretta evoluzione della MK3 leggermente arrotondate. Meccanicamente riprende la serie precedente sia come geometria dell’avantreno che come motori (1300 da 60 CV, 1600 da 88 CV, 1800 diesel da 60 CV), mentre al retrotreno venne introdotta la geometria a ruote interconnesse. Gli allestimenti erano 2: CLX e Ghia (allestimento più competo) e 3 configurazioni di carrozzeria 3 porte, 5 porte e Station Wagon. Alla fine del 1990 arrivò la Escort Cabriolet spinta da un 1597 cc da 106 CV. Nel 1991 la gamma venne completata con l’introduzione della sportiva RS 2000 16v solo in versione 3 porte con motore 16 valvole 1998 cc da 147 CV, venne introdotto anche il 1392cc da 69 CV della 1400 CLX Catalyst. Nel 1992 con lo slogan “il 16 valvole diventa per tutti” la gamma venne rivoluzionata aggiungendo motorizzazioni 16 valvole, infatti al fianco del 1600 8 valvole (in seguito sostituito con un 1600 16 valvole) venne introdotto il 1798cc 16 valvole da 105 CV, il 1300 venne sostituito da un 1400 8 valvole da 69 Cv. Sulla Cabriolet venne installato un 1800 16v da 126 CV. Nel 1992 la Ford effettua un restyling che ha interessato l’estetica, infatti cambiarono: il frontale con una mascherina ovale completamente nuova, paraurti dal design più morbido; i gruppi ottici posteriori della berlina più grandi ed estesi sul portellone; gli interni con pannelli porta e rivestimenti rivisitati. Con l’arrivo della più grande Mondeo, la Ford introduce anche sulla Escort l’airbag lato guidatore. Le motorizzazioni benzina restarono invariate, mentre l’unità diesel venne affiancata dalla versione Turbodiesel con intercooler da 90 CV. Nel 1995 arriva l’ultimo restyling con cui Ford modifica nuovamente il frontale (ammorbidendolo ed arrotondandolo), i paraurti, il portellone posteriore con portatarga incassato e gli interni (ridisegnati completamente in tutte le sue componenti). Nelle motorizzazioni scomparvero le motorizzazioni 1400 8 valvole ed il diesel aspirato che venne rimpiazzato da un turbodiesel 1800 senza intercooler da 75 CV. Nel 1998 la Escort esce quasi completamente di produzione con la commercializzazione della erede la Ford Focus.

Nel 1992 la Ford lancia la Escort RS Cosworth, una versione sportiva prodotta in serie, che fece da base per la vettura utilizzata nel gruppo A del mondiale Rally dal 1993 al 1996, e che conquistò 8 vittorie e quattro podi nel campionato costruttori. Delle altre Escort quest’ultima condivideva solo il nome, in quanto derivava quasi interamente dalla più grande Sierra RS Cosworth, a partire dal telaio a passo accorciato su cui veniva montata una carrozzeria simile alla Escort 3 porte ma molto più “cattiva” grazie a passaruota e parafanghi allargati, minigonne, prese d’aria sul cofano motore e la caratteristica doppia ala posteriore denominata “ad anatra”. La meccanica è composta da un motore turbocompresso di 1993 cc con intercooler con una potenza di 220 CV con trazione integrale permanente. Ne vennero prodotti 2500 esemplari nel 1992 per poter ottenere l’omologazione per il celeberrimo Gruppo A per la stagione 1993 del Mondiale Rally. La configurazione Gruppo A differiva principalmente per la mancanza dei sedili posteriori, per la presenza della gabbia di sicurezza (rollbar) in tubi innocenti e per una elaborazione estrema della meccanica che assicurava valori di potenza altissimi.

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