Abarth: 70 anni di sportività

Nel 1949 nasce la Abarth, dall’ingegnere Italo-austriaco Karl Albert Abarth (Carlo Abarth) e dal pilota Guido Scagliarini. Inizialmente nata come scuderia sportiva, improntata alla produzione di auto sportive di piccola cilindrata, il suo principale successo è dovuto alla produzione di scarichi sportivi per l’elaborazione di vetture di varie case automobilistiche tra cui: FIAT, Alfa Romeo, Lancia, Simca e Porsche.

Nel secondo dopoguerra la fabbrica automobilistica torinese Cisitalia, si avvale di un giovane elaboratore, Carlo Abarth che si fece conoscere come pilota nell’azienda motociclistica Motor Thun. All’arrivo alla Cisitalia, Abarth studiò e realizzò un impianto di scarico (marmitta Abarth) dedicato inizialmente alla sola Topolino alla quale dava una sonorità più aggressiva ed un lieve aumento di potenza. Ma fu con l’avvento della Fiat 600 che Karl Abarth fece conoscere la sua abilità come preparatore/elaboratore. Il logo aziendale fu uno scorpione (che era il segno zodiacale di Abarth), al centro di uno scudo (simbolo di vittorie) con sfondo giallo e rosso, i colori di Merano la città natale del padre di Abarth. Nel 1955 Abarth ebbe l’intuizione di elaborare una FIAT 600 per ricavarne una piccola sportiva la”750 GT” un gioiellino con cui ha infranto molti primati alla Mille Miglia ed al circuito di Monza. Nel 1958 la casa dello Scorpione otterrà lo stesso risultato quando decise di intervenire sulle FIAT 500 rielaborate da Zagato e Pininfarina. Dopo alcuni mesi uscì la prima vera 500 Abarth, con impianto di scarico della ditta e carburatori Weber. Questa vettura stupì gli addetti ai lavori ed i tecnici, e fu un successo commerciale.
Dopo numerosi successi, in pista ma non solo, lo Scorpione compì un ulteriore passo in avanti, specializzandosi nell’elaborazione sportiva di vetture FIAT.
Il primo passo per differenziare l’azienda Abarth dalle altre case automobilistiche fu il lancio di kit Tuning con gli strumenti che permettono alle vetture da strada di guadagnare cavalli ed incrementare le prestazioni e sound a prezzi accessibili. L’ulteriore passo in direzione della particolarità del marchio è la creazione di una cassetta di trasformazione Abarth per la FIAT 600 per gli automobilisti “fai da te”, un’idea nata alla presentazione della sua prima vettura in serie la Abarth 750 di derivazione FIAT 600 nel 1956, che come spiega bene il nome, ebbe il suo intervento più importante nell’incremento di cilindrata.

Altri kit di trasformazione popolarissimi furono quelli messi a punto per il mitico Cinquino che la rendevano più aggressiva e sportiva non limitandone la circolazione alla sola pista. Nel 1963 venne presentata la 595 Abarth, derivata prima dalla 500D e successivamente dalla 500F fino al 1971, nl 1964 uscì la 595SS e nello stesso anno la 695 e la 695SS motorizzate con un 689 cm3. Le caratteristiche che differenziano le versioni Abarth da quelle da cui derivano sono: il cruscotto (con la strumentazione completata da contagiri indicatore livello carburante e indicatore temperatura dell’olio), volante a 3 razze, carburatore doppio corpo Solex C28 PBJ montato su alloggiamento specifico in alluminio, coppa dell’olio in alluminio, collettori di aspirazioni e scarico specifici e portellone posteriore (che chiude il vano motore) rialzato con dei fermi in modo da permettere un maggiore scambio d’aria e favorire il raffreddamento del motore.

Tornando alle derivazioni dalla FIAT 600 a fine 1960 la casa dello Scorpione presento la
Abarth 850 TC (Turismo Competizione) che restò in produzione fino al 1966. Nel 1962 vennero prodotte due versioni speciali di questa vettura: la 850 TC Nurburgring e la 850 TC SS. Nello stesso anno venne lanciata un’altra derivata della FIAT 600, la Abarth 1000 che vedeva la sua cilindrata maggiorata a 982 cm3 ed erogava 60CV. Nel 1968 uscì una nuova versione della 850 TC, la Gruppo 5, realizzata per le gare motorizzata con un 850 in grado di erogare 93 CV. Nel tempo la Abarth produsse in versione sportiva molti modelli FIAT ed alcuni Autobianchi tra cui la A112 Abarth.

Dopo alcuni anni di inattività nel 2007 il gruppo FIAT rilancia la casa dello Scorpione grazie anche alla rinascita della FIAT 500, infatti il primo modello del nuovo corso fu la Abarth 500 dotata di un 1.4 T-jet da 135 CV che poteva arrivare a 160 CV grazie ai Kit di elaborazione disponibili: Esseesse, Esseesse Koni, Abarth Elaborazione 595 e 695 Abarth Brembo Koni. Nel 2008 viene lanciata la Abarth Grande Punto motorizzata con il 1.4 T-jet da 155 CV, nel 2009 viene lanciata la Abarth Grande Punto Supersport che si differenzia dalla “normale” per la presenza del Kit Esseesse che porta ad un incremento di potenza da 155 a 180CV accompagnato dai sedili sportivi Abarth ideati e prodotti dalla Sabelt.

Questi tre modelli sono affiancati da due elaborati di serie, uno da 160 CV Abarth 595 Turismo e l’altra da 180 CV la Abarth 595 Competizione. Nei vari anni poi la casa dello Scorpione ha introdotto varie varianti in serie limitata tra cui le più potenti Abarth 695 da 180 CV, fino ad arrivare nel 2014 ad una versione estrema da 190 CV denominata 695 Biposto.

Nel 2015, per celebrare la partnership raggiunta col Team Yamaha di Motogp, venne presentata al Salone di Francoforte la serie speciale Abarth 595 Yamaha Factory Racing.

Le concessionarie autorizzate, sono inoltre delle vere e proprie officine dove i possessori di una Abarth possono potenziare meccanicamente il proprio “gioiellino” tramite l’installazione di un kit, oppure personalizzare lo stile con molteplici accessori estetici e/o meccanici tra i quali troviamo: cerchi in lega da 18”, molle ribassate, freni maggiorati, sedili racing, copripedali e poggiapiede specifici in alluminio.

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