Nel 1949 la Volkswagen immette sul mercato un veicolo commerciale leggero destinato a fare la storia, il Transporter, con questo nome si cela un gruppo piuttosto eterogeneo di veicoli suddivisibile in due tipologie: le prime tre serie T1 (Split), T2 (Bay) ed il T25 (in Italia più noto come T3) derivato dal Maggiolino con motore posteriore a sbalzo e trazione posteriore e le tre successive T4, T5 e T6 con motore e trazione anteriore. Questa denominazione è arrivata negli anni 90.
La prima serie denominata T1 o Split, per il parabrezza diviso in due parti (contrazione del termine anglosassone splitscreen), nasce da un’intuizione dell’importatore olandese di Volkswagen, che vedendo un carrello per il trasporto dei materiali pesanti tra i reparti basato sul Maggiolino, propose alla casa di Wolfsburg di mettere in produzione un veicolo commerciale. Da un suo schizzo su un block notes, sull’unica meccanica prodotta all’epoca nacque il progetto Typ 2, che portò nel 1949 alla nascita del Transporter Typ 2. Il motore era il 4 cilindri boxer (a cilindri contrapposti) raffreddato ad aria montato sul Maggiolino del quale seguì tutte le successive evoluzioni. Il suo enorme successo lo si dovette alle sue doti di robustezza, semplicità e versatilità, chiamato affettuosamente Bulli, divenne un mito generazionale e senza tempo grazie alle versioni Samba (verniciatura bicolore, con tetto apribile e vetratura ovale sul tetto) e Westfalia (allestimento Camper) lanciati all’inizio degli anni ’60 divenuti sul finire del decennio i mezzi di trasporto ideali di Hippie e Figli dei Fiori sia in Europa che sulla costa ovest Americana (California). Il T1 venne prodotto fino al 1967 in 1.800.000 esemplari.
Nel 1967 in sostituzione del fortunato T1 SPLIT arriva il T2 BAY. Rispetto alla prima serie venne consistentemente modificato, aveva una carrozzeria ridisegnata, una meccanica rivista e aggiornata e molte componenti aggiornate. Alle già note doti del modello precedente aggiunge una tenuta di strada sensibilmente migliore data dalle nuove sospensioni anteriori aggiornate grazie ai braccetti modificati, una visibilità nettamente maggiore grazie al parabrezza panoramico (in inglese Baywindow da qui la denominazione Bay), l’impianto di ventilazione e riscaldamento furono resi più efficienti. I motori continuavano ad essere in comune con Maggiolino e Maggiolone il 1285 cm3 da 40 CV ed il 1584 cm3 da 50 CV. Alle classiche configurazioni Furgone, Autocarro Cassonato e Pulmino vennero introdotte le configurazioni Autocarro Cassonato Doppia Cabina (con doppia fila di sedili) e Giardinetta Promiscua (con i sedili asportabili per privilegiare ogni volta le merci o i passeggeri). Venne riproposta, ovviamente, la versione Westfalia (Camper), anche se con un tetto ed un tendalino più ampi ed incernieriati sull’anteriore in modo da ricavarne lo spazio per un posto letto aggiuntivo grazie ad una brandina richiudibile. Nel 1974 venne ampliata la finestra del tetto incernierandolo al posteriore in modo da ricavarne lo spazio per un letto matrimoniale e nell’occasione venne rinnovato anche l’arredamento, rimasto fermo a quello presente sul T1. Nel 1970 venne aggiornato l’impianto frenante con l’introduzione dei dischi all’anteriore al posto dei tamburi, migliorando così la frenata. Nel 1973 il T2 subì un restyling in cui vennero ingranditi i fanali posteriori, vennero spostati più in alto gli indicatori di direzione anteriori, vennero rivisti gli interni e migliorata la sicurezza passiva (con paraurti aggiornati in particolare quello anteriore). In questa occasione vennero aggiornate le motorizzazioni con un aumento di cilindrata e di conseguenza di potenza dei quattro cilindri boxer, venne introdotto il 1679 cm3 da 66 CV mandando in “pensione” il piccolo 1285 cm3. Nel 1975 il motore più grande venne aggiornato e passò da una cilindrata di 1679 cm3 ad una cilindrata di 1795 cm3 con una potenza che si attestò sui 68 CV. Nel 1979 la produzione del T2 si spostò in Sud America, più precisamente in Messico e Brasile dove venne prodotto fino al 2002 in Messico e fino a Dicembre 2013 in Brasile, la dismissione la si deve all’imposizione di nuove leggi sulla sicurezza che richiedevano sistemi (ABS, Airbag) non integrabili ed adattabili ad un progetto di oltre 50 anni. L’ultimo esemplare prodotto dalle catene di produzione brasiliane è conservato nel Museo Volkswagen di Wolfsburg.
Nel 1979 il sopracitato spostamento venne affiancato dall’inizio della produzione della terza serie del Transporter il T25, in Italia conosciuto come T3, ripropone gli stilemi delle serie precedenti opportunamente evoluti in una carrozzeria più squadrata che garantisce uno spazio maggiore sia in cabina che nel vano di carico. La meccanica venne affinata ulteriormente con un avantreno MacPherson e motori boxer da 1584 o 1971 cm3 rispettivamente da 54 e 70 CV. Questi miglioramenti non furono sufficienti a renderlo all’avanguardia rispetto alle più dirette concorrenti, che offrivano grazie alla diversa disposizione del gruppo motore-trasmissione all’anteriore così come la trazione, che permisero di avere una superficie di carico maggiore. La solidità e l’affidabilità uniti alle numerose varianti di carrozzeria consentirono al T25 di ritagliarsi un suo spazio, soprattutto con l’arrivo nel 1981 della motorizzazione Diesel di derivazione Golf e Passat. Nel 1982 venne introdotto un nuovo boxer aggiornato con il raffreddamento ad acqua con potenze che vanno da 60 a 78 CV. L’anno successivo la gamma motori venne completata con l’introduzione di un 1600 Turbodiesel da 70 CV e due benzina boxer da 2.1 litri ad iniezione con 95 e 112 CV. La versione da 95 CV venne utilizzato anche sul Caravelle, variante più rifinita del BUS, per il trasporto persone, disponibile con questa variante anche il turbodiesel 1600, il Caravelle può essere considerato l’antisegnana delle Monovolume. Altra variante molto apprezzata fu la Multivan con panca posteriore a tre posti capace di trasformarsi in letto matrimoniale, con la disponibilità in opzione del tetto a soffietto sollevabile in tela (lo stesso delle versioni Camping allestite dal carrozziere tedesco Westfalia) in questo caso era disponibile un ulteriore letto a 2 posti fruibile a tetto aperto. Nel 1985 venne introdotta su tutte le versioni la trazione integrale Syncro. Le versioni 4X4 vennero assemblate in Austria negli stabilimenti della Steyr Puch ed era possibile scegliere tra cerchi da 14” o da 16” in quest’ultimo caso venivano effettuate delle modifiche sia al telaio che alla trasmissione. Dopo un restyling di fine carriera (doppi fari anteriori rettangolari, mascherina ridisegnata e paraurti in vetroresina), il T25/T3 venne tolto di listino nel 1990 nelle versioni a due ruote motrici mentre le versioni Syncro (4X4) sopravvissero fino al 1992.
Nel 1990 viene commercializzata la quarta serie del Transporter, il T4, questa serie fu la prima “tuttavanti” con motore e trazione anteriore. Venne proposto in due versioni di passo: “corto” 2920 mm e “lungo” 3320 mm. Le motorizzazioni al debutto erano quattro, un benzina 2.0 litri e tre diesel di cui 2 aspirati 1.9 e 2.4 ed un turbodiesel 1.9. Il primo restyling arriva nel 1996, restyling che interessa soprattutto il frontale: un muso più lungo e fari e mascherina aggiornati. Aggiornata la lista delle motorizzazioni venne introdotto un nuovo 1.9 turbodiesel, il 2.4 diesel venne sostituito dalla versione turbocompressa in varie potenze ed un nuovo benzina da 2.5 litri. Il T4 venne proposto in molte versioni: Transporter cabina singola e Doppia Cabina (a passo lungo), Transporter commerciale e Finestrato, Caravelle Trasporto Persone, Multivan, e le versioni create dal carrozziere Westfalia per il tempo libero Westfalia Multivan e Westfalia California, ovviamente era presente anche la versione a quattro ruote motrici.
Nel 2003 debutta il T5 che utilizza un pianale di derivazione Passat e le motorizzazioni del gruppo VW con molte varianti tra cui la 4 Motion a quattro Ruote motrici. Il T6 arrivato nel 2014 venne presentato come una versione completamente nuova anche se a tutti gli effetti è un Restyling pesante del T5, che porta con se vari accorgimenti tecnologici come i Fanali Full LED. Nel 2017 su base T6 gli ingegneri VW svilupparono una Concept car denominata Multivan o più precisamente “Bulli 70 anni” per celebrare il settantesimo anniversario della nascita del T1 Split nel 1949.